I bisogni degli studenti non si sgomberano

Continuiamo la mobilitazione contro la riforma Gelmini

Lunedì 6 dicembre ore 20.30
Assemblea pubblica
Centro Sociale Cox18, via Conchetta 18 (M2: Romolo, 350 m)

All’alba di sabato 4 dicembre sono stati sgomberati gli studenti che si erano riappropriati di spazi universitari in via Santa Sofia e alla facoltà di Scienze Politiche di Milano. Spazi occupati dalla necessità di proseguire la mobilitazione contro l’approvazione del DDL Gelmini e proprio per questa ragione avamposti di un’opposizione concreta a tutti i processi di smantellamento e mercificazione che stanno colpendo la scuola, l’università e il mondo del lavoro.

E poiché questi luoghi sono stati attraversati da centinaia di studenti e lavoratori che li hanno riempiti di una socialità contrapposta ai ritmi dell’università-azienda, il rettore Enrico Decleva ne ha affidato lo sgombero alla polizia. Tuttavia, non c’è da sorprendersi: evitare lo sviluppo delle lotte che potrebbero mettere in discussione l’asservimento dell’università ai voleri di Confindustria – il vero obiettivo di tutte le riforme universitarie degli ultimi vent’anni – pare essere il dogma delle compagini di ogni schieramento politico e del loro braccio armato baronale, sempre pronto ad accaparrarsi soldi pubblici coi quali foraggiare i propri interessi.

Il triumvirato composto da politici, baroni e polizia, ricorrendo alla solita scusa dell’‘ordine pubblico’ non ha esitato un solo istante a sgomberare gli studenti. In realtà, proprio i baroni sono il vero pericolo per l’ordine pubblico se è vero, come è vero, che gettano la scuola e l’università in pasto ad un mercato che produce inevitabilmente precarietà e insicurezza sociale.

Riteniamo, quindi, indispensabile dare continuità agli sforzi di coordinamento tra le varie facoltà e tra gli studenti ostinati e contrari alla riforma Gelmini, così come avvenuto all’interno degli spazi occupati e per questo prontamente sgomberati.
È necessario individuare obiettivi praticabili in maniera intelligente e precisa che possano realmente essere in grado di mettere il bastone tra le ruote al progetto di svendita della scuola e dell’università pubblica.

Infine, riteniamo fondamentale mettere da parte le divisioni tra le varie anime della mobilitazione, che potrebbero frenare lo sviluppo delle lotte. Il nostro obiettivo è che studenti e lavoratori decidano come proseguire la lotta, lavorando per lo sviluppo della loro autonomia.

Studenti sgomberati di Scienze Politiche e via Santa Sofia

“Fino a quando i motivi che ci hanno spinto a mobilitarci permangono,
ribellarsi sarà sempre giusto”

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