Libreremo

IL COPYRIGHT NON CI FERMERÀ!

In periodi di crisi come questi, abbiamo visto i governi di tutto il mondo tagliare i finanziamenti alla cultura e alla libera circolazione dei saperi, ledendo fortemente l’accesso alla studio (soprattutto universitario), come nel caso italiano.

All’interno di un’università subordinata agli interessi delle aziende, e dai costi e dai ritmi sempre più escludenti, noi pensiamo che la possibilità di avere dei libri di testo gratuitamente possa essere uno strumento collettivo sia per riappropriarsi del diritto allo studio, sia per stimolare una critica della proprietà intellettuale, attraverso la diffusione di materiale contro-informativo.

Badate bene, che non si tratta di un servizio che alcuni studenti fanno ad altri gratuitamente, ma una pratica, un modo di approcciarsi alla cultura sostanzialmente diverso da come ce lo hanno sempre propagandato. Un libro non è semplicemente una merce che serve a fare profitti a qualcuno, ma uno strumento di cultura di tutti e a cui tutti devono poter accedere liberamente.

Abbiamo scelto di mettere in condivisione proprio i libri di testo perché i primi ad essere colpiti dall’attuale divieto di copiare i libri sono proprio la gran parte degli studenti che, già costretti a fare i conti con affitti elevati, mancanza di strutture, carenza di servizi e di borse di studio, devono anche affrontare gli alti costi dei libri di testo.

Per non parlare poi di come la vendita e la distribuzione dei testi viene gestita nell’università di Milano e in particolare nella Facoltà di Scienze Politiche. La vendita della maggior parte dei libri d’esame è infatti lasciata alla gestione della cooperativa CUSL, il braccio di Comunione e Liberazione (noti mafiosi-cattolici lombardi, vedi il nostro presidente della regione mr. Formigoni) dentro le nostre facoltà. Fra la vendita di un libro e la preghiera del venerdì sera al vespro vi consigliano anche di comprare la loro tessera CUSL per avere a buon mercato fotocopie e stampe. In realtà questi non sono altro che modi per continuare a fare buoni affari e profitti sulle nostre spalle come se già non ne facessero abbastanza!

E come se non bastasse, questi loschi affaristi sono gli stessi che gestiscono la maggior parte dei servizi degli studenti, dalla mensa agli studentati (gli alloggi per i borsisti – ndr), pagati con le tasse regionali per il diritto allo studio che tutti e tutte noi paghiamo ogni anno con la prima rata.

Per far fronte comune davanti ad un problema che coinvolge tutti e tutte noi riappropriamoci di ciò che dovrebbe essere già nostro!