“BASTA CON QUESTA DEMOCRAZIA!”

CIT. RETTORE LUIGI VAGO XVI

Martedì 16 Maggio è successo qualcosa di inaspettato.

Ciò che secondo la “normalità” doveva succedere sarebbe stato il tranquillo svolgimento di una riunione del Senato Accademico, nella quale il Magnifico Rettore G.Vago avrebbe imposto l’introduzione del numero chiuso nella facoltà di Studi Umanistici.

Qualcosa però ha impedito concretamente che ciò accadesse. Questo qualcosa è stato in primis un presidio di 400 studenti che si sono ritrovati davanti all’aula di svolgimento della riunione.

In seguito la parte più determinata di tali studenti, uniti a ricercatori e lavoratori, ha fatto irruzione nell’aula stessa, costringendo alla fuga in fretta e furia i senatori e il rettore (il primo a darsela a gambe al grido di “Viva l’Ancien Régime! Viva Vago XVI!”). Questo nonostante l’opposizione della lista universitaria “Obiettivo Studenti”, braccio politico di Comunione e Liberazione, che si stava dedicando alla lettura di poesie e alla democraticissima protesta fuori dall’aula nella quale venivano prese decisioni sopra le nostre teste. Prontissimi a dirsi “dalla nostra parte” finchè si trattava di fare campagna elettorale, i primi ad andarsene quando si è trattato di opporsi realmente alle decisioni del rettore. L’aula del senato accademico è stata quindi occupata e vi si è svolta un’assemblea per darsi prospettive nella lotta che seguirà.

Alcuni spunti di riflessione:

  • Martedì gli studenti hanno deciso di far sentire la propria voce, al di fuori delle logiche di delega, prendendo parola in prima persona riguardo alla nostra università e pronti ad impedire decisioni prese contro il loro consenso. Questa determinazione ha portato ad una VITTORIA per tutti gli studenti.
  • I lavoratori e i ricercatori sono stati dall’inizio alla fine al fianco degli studenti
  • Diversi professori hanno sostenuto la protesta, ma non hanno avuto un ruolo determinante nel momento in cui è stato deciso di entrare nell’aula ed impedire direttamente la votazione del Senato Accademico
  • Non possiamo considerare la questione del numero chiuso come separata da una serie di misure che da anni vengono introdotte in università: numero chiuso, taglio degli appelli, taglio alle borse di studio (ridotte del 95%), aumento delle tasse universitarie, aumento del costo dei libri…Sono tutte parti di un processo teso a escludere fasce consistenti della popolazione (le fasce economicamente subalterne) dall’accesso agli studi universitari.
  • Combattere contro il numero chiuso senza combattere contro la tendenza che ci porta ad un’università d’élite significa concentrarsi su un piccolo aspetto di un problema ben più grande, risultando alla fine dei conti non determinanti e perdenti.
  • La forza degli studenti espressa martedì deve essere capitalizzata e riproposta con ancor più determinazione, allargando la mobilitazione e spendendoci tutti in prima persona. Proprio perché la questione specifica è inserita in un contesto di tagli e attacchi sempre più gravi al diritto allo studio, non possiamo pensare che “non ci riguardi” in quanto già iscritti all’università e non toccati direttamente dall’introduzione del numero chiuso.

 

VOGLIAMO UN UNIVERSITA’ GRATUITA, LIBERA E DI MASSA!

CONTESTIAMO IL MECCANISMO DELLA DELEGA E PARTECIPIAMO ALLE FUTURE MOBILITAZIONI!

Di questo ed altro parleremo nelle assemblee settimanali il Giovedì alle h.11 allo Spazio Occupato di Scienze Politiche.

PARTECIPA, ORGANIZZA, LOTTA!

 

                                                   Assemblea  Scienze Politiche     scienzepolitichemilano@inventati.org

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