Il 14 novembre è stato annunciato uno sciopero nazionale, con manifestazione a Milano, da parte della FIOM per contrastare le politiche sul lavoro espresse nel Jobs Act del Governo. In piazza saranno anche presenti i sindacati di base e i movimenti sociali in lotta anche se si muoveranno in altro corteo per le vie di Milano.
Come studenti universitari pensiamo che sia fondamentale portare supporto e solidarietà alle lotte dei lavoratori.
L’università e il mondo del lavoro fanno parte di uno stesso sistema socio-economico, che ne determina le strutture organizzative, i rapporti e la condizioni di studenti e lavoratori. Le lotte che portiamo avanti come studenti all’interno dell’università, sul diritto allo studio e sull’eliminazione della selezione di classe, sarebbero vane senza un collegamento forte con il resto delle lotte sociali. Infatti, soprattutto in questo periodo, la priorità dello Stato è il pareggio di bilancio, che viene declinato attraverso la riduzione della spesa pubblica e quindi dello stato sociale: nel momento in cui, come studenti, rivendichiamo maggiori risorse per il settore della formazione, così dicendo, ovviamente, non vogliamo certo che tali finanziamenti vengano fatti a discapito di altri settori sociali, come la sanità o il welfare state in generale.
In quanto ci riconosciamo come futuri lavoratori in formazione, come lavoratori-studenti già occupati ed in ogni caso come figli di lavoratori, rifiutiamo una visione delle rivendicazioni di tipo categoriale e corporativistica (studenti con studenti, operai con operai…), mentre proponiamo una visione unitaria delle lotte, che è l’unica che può portare ad un miglioramento effettivo delle condizioni delle classi subalterne.
Sappiamo bene, vivendola sulla nostra pelle, qual è la condizione di subalternità, di precarietà e di eliminazione delle garanzie lavorative a cui stanno portando le politiche degli ultimi anni, di cui il Jobs Act rappresenta solo l’ultimo passo.
Ulteriori fattori di collegamento tra l’università e il lavoro sono l’adattamento della struttura universitaria ad un sistema organizzativo di tipo aziendale e la dipendenza del percorso formativo alle necessità del mercato del lavoro. L’università si ritrova ad avere la funzione di modellare lo studente su quelli che sono i ritmi, i rapporti e le necessità di un’azienda. Questo processo di aziendalizzazione si concretizza, tra l’altro, nella gestione privatistica dei fondi e delle strutture dell’università da parte del rettorato e dell’alto baronato. Inoltre l’adattamento alle necessità del mercato del lavoro si vedono nella somministrazione di stage e tirocini sottopagati o non pagati, o anche nell’indirizzamento della ricerca e della formazione a quelle che sono le necessità dell’economia capitalistica, cosa che contribuisce ulteriormente ad abbassare il prezzo del lavoro di tutti i lavoratori.
Il taglio delle borse di studio e l’aumento delle tasse universitarie così come l’eliminazione delle garanzie sindacali e l’abbassamento dei salari fanno parte di uno stesso attacco ai diritti della classe lavoratrice, nel tentativo di abolire tutte quelle conquiste ottenute in decenni di lotta.
E’ per questo che è importante esserci in corteo a fianco degli operai e dei movimenti di lotta per ribadire l’opposizione ad ogni peggioramento della nostra condizione sociale di studenti e lavoratori.
Il 14 Novembre parteciperemo al corteo indetto dalla FIOM ma prendendo parte allo spezzone del sindacato SI COBAS, il quale porta avanti da anni lotte, anche aspre, senza arretrare di un passo nell’obbiettivo di migliorare le condizioni di lavoro nelle aziende del settore della logistica e non solo, partendo dal rifiuto della contrattazione al ribasso, che in un momento di forza tale espressa dalla classe imprenditrice non può che essere fatta sulle spalle dei lavoratori.
Ci troviamo tutti e tutte alle 9 a Scienze politiche per raggiungere insieme il concentramento.
Assemblea Scienze Politiche
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