Chiunque passi da Milano e provincia, non potrà non notare la propaganda del “Grande evento” che colpirà Milano dal Maggio 2015: EXPO. Il bombardamento mediatico è incredibile: manifesti pubblicitari, siti internet creati ad hoc, video promozionali e persino i grattacieli vengono votati all’esaltazione di quello che ci viene mostrato come una sorta di festival mondiale, portatore di prosperità e radiose prospettive per il futuro.
Ma la realtà risulta essere invece quella di un enorme cantiere di sfruttamento, tanto del territorio quanto dei lavoratori che vi saranno impiegati.
I sindacati confederali hanno firmato accordi con le società che si occuperanno della realizzazione di EXPO affinché i contratti di lavoro che esse stipuleranno deroghino da quelle che sono le “garanzie nazionali”. Questo significa che per i lavoratori del grande evento vi saranno salari molto più bassi, ritmi di lavoro triplicati (oltre l’orario giornaliero che va ben oltre le 8 ore e, in taluni casi, scompare il riposo settimanale) poche o nessuna tutela, totale precarietà.
Lungi dall’essere un evento occasionale, l’EXPO sarà il banco di prova per questa nuova forma di lavoro-schiavitù, un passaggio obbligato per Confindustria e governi con l’aiuto del sindaco Pisapia, prima di poter estendere queste nuove condizioni di lavoro e trasformarle da eccezione a norma.
Questa è la reale importanza di Expo e l’unica vetrina messa in gioco per le aziende che parteciperanno è la seguente: un nuovo passo avanti dell’attacco alle condizioni di vita di noi tutti, ora che le attuali politiche di austerity e flessibilità non bastano più.
Anche la nostra università si è distinta nel fornire alle aziende forza-lavoro a costo zero: noi studenti reclutati tramite stage e tirocini non pagati.
Ma per noi studenti i danni portati da EXPO vanno oltre il peggioramento delle condizioni lavorative e ne vediamo già le conseguenze nei servizi pubblici.
Molti di noi si trovano a barcamenarsi tra la drastica mancanza di alloggi per studenti e affitti esorbitanti. Con l’arrivo di EXPO tali affitti sono aumentati e continueranno a farlo, inoltre intere aree prima popolari, grazie alla “riqualificazione” saranno destinate ad usi commerciali e appartamenti per l’élite.
Come studenti e lavoratori, non accettiamo di subire passivamente tali trasformazioni in peggio delle nostre condizioni, rivendichiamo la necessità di lottare perché il nostro diritto allo studio diventi veramente tale e non più un bene da acquistare con grandi sacrifici o a cui rinunciare e affinché il lavoro cui accederemo non sia all’insegna della precarietà e del più bieco sfruttamento.
Per questo aderiremo alla manifestazione contro EXPO 2015 Sabato 11 Ottobre.
ASSEMBLEA SCIENZE POLITICHE
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