TERRORISTA E’ CHI DEVASTA E MILITARIZZA I TERRITORI

Il 22 febbraio a Milano -come in ogni altra città- vi sarà un corteo chiamato dal movimento No Tav della Val Susa.

La motivazione che ha spinto i Valsusini a fare un appello nazionale è la dura repressione che da qualche anno a questa parte il movimento sta subendo sia dal punto di vista giuridico-amministrativo che da quello mediatico: circa seicento indagati, decine di persone sottoposte a restrizioni, fogli di via, un maxi-processo che vede imputati una cinquantina di No Tav, sanzioni amministrative da migliaia di euro.

Ma questo non è bastato. Anche quando si è cercato di dividere il movimento tramite la distinzione tra manifestanti buoni e i temutissimi black bloc, violenti e pericolosi, il movimento non si è frammentato. Anzi, con lo slogan ‘siamo tutti blackbloc’ si è assunto tutte quelle pratiche di lotta appanaggio, secondo giornalisti e magistratatura, dei ‘più violenti’, e ne è uscito più forte e compatto di prima.

Proprio per questo la magistratura e gli altri organi statali sono passati ad una nuova fase: andare oltre la distinzione buoni-cattivi e alzare la posta in gioco, tentando di dipingere il movimento No Tav come una setta di fanatici terroristi. Gli ultimi quattro attivisti arrestati – Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò – sono accusati di aver compiuto alcuni attacchi al cantiere di Chiomonte nella notte del 13 maggio 2013 e indagati per “attentato con finalità di terrorismo”.

La costruzione della linea ad alta velocità Torino – Lione costerà circa 23 miliardi di euro, proprio mentre governo e padroni chiedono alle classi subalterne sacrifici ‘lacrime e sangue’ per uscire dalla crisi: questo ha spinto tutte le città d’Italia a rispondere all’appello valsusino.

Il movimento No Tav non è solo contrapposizione al progetto di devastazione territoriale, ma opposizione all’ intero sistema e le sue contraddizioni.

Tagli al diritto allo studio, centinaia di alloggi in meno, carolibri, assenza di mense e in generale di posti per mangiare a prezzi abbordabili, sono gli esempi più eclatanti di quello che comportano i continui tagli fatti all’istruzione (circa 23 milioni) che ricadono su noi studenti. Ancora più contraddittorio è il fatto che centinaia di fuorisede siano costretti a far fronte a prezzi altissimi per un servizio di trasporto scadente.

Per non parlare di tagli alla sanità, abbassamento dei salari e disoccupazione che continua ad aumentare,  di delocalizzazione della produzione verso paesi in cui il costo del lavoro è più basso e ricattabile, il tutto reso più semplice dalla circolazione veloce delle merci – la linea ad alta velocità è pensata principalmente per il trasporto di esse-.

Lottare contro la costruzione del Tav significa anche opporsi a tutto questo.

I quattro giovani sono stati accusati di associazione con finalità terroristica grazie all’articolo 270 sexies, il quale introduce l’accusa di finalità terroristiche per tutte quelle azioni che ”ledono” l’immagine dello stato italiano e della comunità internazionale, arrecando danno al Paese ( banale domandarci chi veramente sta danneggiando il Paese, nell’unico interesse del capitale).

Tale accusa viene utilizzata contro i No Tav per cercare di delegittimare e frazionare questo movimento,  al tempo stesso però si crea con facilità un precedente per tutte quelle lotte reali che si oppongono alle contraddizioni insite in questo sistema; dall’indagare quattro ragazzi con l’accusa di terrorismo per la presunta partecipazione ad un attacco di un cantiere, ad accusare, per esempio, quattro partecipanti ad un corteo che reclami un qualsiasi diritto, il passo è breve.

Il vero terrorista chi è, allora?

Terrorista è chi devasta i territori, dimezza i salari, precarizza il mondo del lavoro, taglia sanità ed istruzione
e reprime chi si oppone a tutto ciò.

SABATO 22 FEBBRAIO h. 14,00 in P.zza XXV Aprile –Milano

Corteo in solidarietà ai quattro ragazzi accusati di terrorismo, contro le politiche di devastazione del territorio.

Questa voce è stata pubblicata in General. Contrassegna il permalink.