ANTIFASCISMO E’ ANTICAPITALISMO, ANTICAPITALISMO E’ ANTIFASCISMO

Appello per la partecipazione allo spezzone studentesco al corteo per i dieci anni dall’assassinio di Dax.

Il 16 marzo 2013, in occasione del decimo anniversario dell’omicidio per mano fascista di Davide “Dax” Cesare, saremo in piazza per il corteo nazionale indetto a Milano; non solo una commemorazione, ma un momento di unione e rilancio delle lotte, le stesse che in questi dieci anni hanno animato Milano, l’Italia, l’Europa.

Crediamo che la lotta contro il fascismo non possa prescindere da quella contro il capitalismo ed è necessario sottolineare come il fascismo sia legato indissolubilmente alla storia del “progresso” capitalista. Come per il nazismo, il fascismo non è frutto di una degenerazione del potere, un “male assoluto” o un rigurgito di feudalesimo del XX secolo, ma la risultante di una precisa volontà del sistema capitalista di preservarsi ad ogni costo dalle spinte di emancipazione che le classi sociali subalterne hanno saputo mettere in campo. Nello specifico, le rivendicazioni dei lavoratori tornati a casa dopo il primo conflitto mondiale e le esperienze del biennio rosso in Italia e della Rivoluzione d’Ottobre, e il tentativo di rivoluzione spartachista in Germania. Quindi, lungi dall’essere un’ideologia definita, rappresenta uno strumento plasmato secondo le esigenze delle classi dominanti. Mentre la violenza fascista viene utilizzata per reprimere i momenti di forte opposizione sociale (come è stato nel periodo stragista degli anni ’70), in assenza di movimenti di classe il fascismo si ricicla e assume un volto pulito e, attraverso una retorica populista, cerca di incanalare il malcontento. Essere antifascisti quindi non significa solo contrapporsi all’ideologia fascista, ma combattere un modello sociale basato su disuguaglianza e sfruttamento. Isolare il fascismo dal contesto economico capitalista in cui si è sviluppato e riprodotto nel tempo, significa accettare l’idea di un andamento inclusivo e democratico di questo sistema. Accettare la libertà che garantisce il dominio di pochi su molti.

È quindi fondamentale sviluppare una contrapposizione reale nei luoghi in cui si palesano le contraddizioni del sistema economico vigente, come nelle scuole, nell’università, nei quartieri, nei posti di lavoro.

Il corteo del 16 marzo sarà composto da tutte quelle realtà, soggettività, gruppi, che portano avanti questi percorsi di lotta, portatori di quella consapevolezza che impedisce, dove si sviluppano, l’attecchire di idee e pratiche razziste e sessiste.

Come sappiamo l’istruzione pubblica è soggetta ormai a continui tagli, indirizzati soprattutto verso le scuole o le facoltà universitarie meno funzionali alle esigenze del mercato, un mercato del lavoro che vuole lavoratori sempre meno qualificati, facilmente intercambiabili e quindi più ricattabili. L’insegnamento è sempre più nozionistico e teso a non dare margine di critica. La selezione di classe inizia già dalla scelta della scuola superiore e, attraverso lo smantellamento del diritto allo studio e l’innalzamento continuo dei costi di iscrizione e di frequenza, prosegue per tutto il percorso formativo. Quello che si cela dietro le ultime riforme scolastiche che si basano sul concetto di meritocrazia è tagliare a tutti per dare a pochi “meritevoli”, ossia a coloro che partono avvantaggiati grazie a una migliore estrazione sociale.

Il ruolo delle formazione è quindi fornire forza lavoro disciplinata e riprodurre l’apparato ideologico funzionale alle esigenze di quella classe dominante, che sta portando avanti l’attacco al mondo del lavoro, i tagli alla sanità, e sta falciando le conquiste di un secolo di lotte sociali.

Mentre a parole gruppuscoli di destra, più o meno estremisti, si dicono contrari a queste riforme, attaccano nei fatti i movimenti che vi si oppongono realmente, svelando così che lo scontro non è tra opposti estremismi ma tra sostenitori ed oppositori di questo sistema.

Riteniamo che scendere in piazza il 16 marzo come studenti sia importante per ribadire che la mercificazione del sapere e l’aziendalizzazione della scuola e dell’università non sono altro che  un prodotto del sistema capitalista che del fascismo si avvale a seconda della fase storica.

Invitiamo quindi tutti gli studenti, le studentesse e tutte le realtà a partecipare allo spezzone studentesco al corteo del 16 marzo.

Contro l’aziendalizzazione dell’università e della scuola, contro ogni fascismo.

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