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COME ORGANIZZARSI FRA LA MANCANZA DI OPPORTUNITA’ E L’ASSENZA DI SERVIZI

 

L’università è davvero quel luogo idilliaco a cui tutti possono accedere e dove i bisogni e il futuro dello studente sono al centro dell’interesse generale?

Non lo è mai stato e mai lo sarà in un sistema economico-sociale come quello attuale. L’università, come tutto il resto, è infatti subordinata a quella logica capitalistica che la plasma sia dal punto di vista formativo che dal punto di vista dei servizi (non) offerti agli studenti. Queste sono le contraddizioni che viviamo e che vivrete nella vostra università: a partire dal sapere nozionistico che ci viene inculcato in aula, passando dall’assenza di socialità fino alla mancanza di spazi dove studiare e dove sviluppare un pensiero critico. Infatti viviamo ogni giorno in un’università sterile, scandita dagli orari accademici e dalla scadenze martellanti degli esami. Questo è il risultato di un’università che sta sempre di piu’ diventando «un esamificio a punti», dove quello che impari è finalizzato agli interessi di privati e aziende che dettano il percorso di apprendimento degli studenti. Ma quand’anche seguissimo alla lettera questi percorsi di apprendimento il posto a noi riservato sarebbe un lavoro precario, sottopagato e con gli stessi ritmi martellanti e la stessa competitività a cui cercano di farci abituare in università.  Ma cosa comporta tutto questo nella vita quotidiana di uno studente? Sempre di più nel mondo accademico possono accedere solo determinate fasce della popolazione (quelle che hanno più possibilità economiche). Questa è una tendenza che si sta palesando nel progressivo aumento delle tasse universitarie, del costo dei libri e dell’ulteriore peso che gli studenti fuori sede si trovano a sostenere con i prezzi proibitivi di alloggi e trasporti.

Pensiamo che di fronte a tutte queste contraddizioni lo studente non possa e non debba esimersi dall’approfondirle, capirne le cause e contrastarle. Organizzarsi è possibile: le assemblee per discutere, capire e decidere, le iniziative proposte in università sui temi di maggiore interesse per noi studenti ci permettono di sopravvivere all’ostile ambiente universitario. Fornire, per esempio, i testi scolastici gratuitamente e contribuire alla circolazione libera di questi materiali può essere un passo concreto per opporsi al caro libri (e alla logica per la quale ogni anno si è costretti ad acquistarne di nuovi). Occupare uno spazio lasciato in disuso dall’università e restituirlo a tutti gli studenti può essere un passo altrettanto concreto per opporsi allo smantellamento dell’università pubblica!

Riappropriarci di tempo e spazi, sottrarli alla mercificazione dell’università e del sapere in generale, gestirli per sopperire ai nostri bisogni di studenti/lavoratori, questi sono i nostri obiettivi.

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