Il lavoro sotto occupazione

locandinaLa situazione delle
operaie/operai palestinesi si fa sempre più drammatica. L’esercito di
occupazione sionista continua
a devastare l’economia palestinese, già
molto
precaria o addirittura primitiva. D’altra parte la corruzione e
l’appropriazione
dei fondi pubblici da parte dell’ANP costituisce un ulteriore salasso
alle già
esigue risorse disponibili. Le politiche Israeliane di esercitare il
massimo
controllo sulle merci in entrata e in uscita, permettono all’esercito
d’occupazione
di strangolare qualsiasi tentativo di sviluppo “industriale”. Questo
allo scopo
di rafforzare la dipendenza dei Palestinesi dal mercato sionista e
assoggettarli agli interessi imperialisti.
 
Non migliore è la situazione dei
lavoratori all’interno della Palestina storica (Israele), dove le
politiche
razziste e neoliberiste determinano una stratificazione radicale dei
diritti
politici e sindacali, con la differenziazione dei lavoratori su base
etnica e
di nazionalità. Un modello di discriminazione applicato anche dai
capitalisti
italiani, per lo sfruttamento della forza lavoro immigrata, vessata dal
doppio
standard nelle condizioni di lavoro rappresentato dal ricatto e dal
razzismo.
 
Incontro Pubblico con il
compagno Wehbi Badarni,

Sindacalista ed attivista
Palestinese
 
 Sabato 27 Marzo – ore 16:00 Villa
Pallavici- Via Meucci, 3
(quartiere Adriano fermata autobus 56)
Pubblicato in Macchine di Guerra | Commenti disabilitati su Il lavoro sotto occupazione

Usare i sottomarini anziché le corrazzate.Ultimo disegno della legge che silura l’art18.

articolo tratto dal sito
dell’avvocato del lavoro laser, presso lo studio legale Giovanelli.
 
Alcune informazioni utili per comprendere che l’attacco ai diritti dei lavoratori è
di portata pari all’attacco del 2002 quando c’è
stata la campagna per l’abolizione del’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Da allora le classi dirigenti hanno imparato la lezione e mentre nel 2002 sparavano con le corrazzate contro i diritti dei lavoratori facendosi notare, ora hanno usato i sottomarini per non farsi notare
mentre affondano l’art.18
—————
 
Con l’approvazione al Senato del disegno di legge 1167-B, il Governo
consente al padronato italiano di compiere un salto di qualità nello
smantellamento dei diritti dei lavoratori: più che una controriforma, è
una vera e propria controrivoluzione, sia pure condotta in sordina.
L’attacco questa volta prende le forme di un lunghissimo testo che
conferisce “Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di
riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di
ammortizzatori sociali, di servizi per l’impiego, di incentivi
all’occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché di
misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro
pubblico e di controversie di lavoro
”.

Di tutto di più, insomma, ma è ovvio che il cuore del disegno è
costituito dalle norme in materia di lavoro: vediamole con ordine.

Pubblicato in Forza...Lavoro | Commenti disabilitati su Usare i sottomarini anziché le corrazzate.Ultimo disegno della legge che silura l’art18.

Appelli ridotti: un’altra tappa dell’università riformata

Un posto
nell’                                       
Quattro posti

università pubblica             nell’università riformata
 

sgabello1sgabello2

 
 
 
 
Nell’ultimo consiglio di facoltà è stata approvata in via “sperimentale” (cioè definitiva) per l’anno accademico 2010/11, la nuova sessione degli appelli che, di fatto ridotti, si svolgeranno solo nei giorni di pausa tra un trimestre e l’altro, ad eccezione di alcuni periodi limitati. "Durante il mese di gennaio e nelle ultime due settimane di ogni trimestre è possibile fissare esami nella fascia oraria serale, dopo le 18 e/o il sabato mattina". Al momento il secondo trimestre resta escluso dal provvedimento.


Informazione a riguardo è già stata fatta,  ma a noi preme mettere in luce un concetto centrale che rischia di venir oscurato dall’ovvio interesse che ogni singolo studente ha nell’opporsi ad una sessione d’appelli meno agevole. Non si tratta di drizzare le orecchie e raccogliere firme, solo quando i baroni allungano le mani sul nostro orticello privato, già colpito da misure simili negli anni precedenti.

Uno dei motivi che impongono questa scelta è l’attuale situazione di carenza di aule e spazi: a causa dei tagli dei fondi del governo, l’università Statale non ha soldi e chiuderà il suo bilancio con un deficit di 17 milioni di euro quest’anno. Il nostro invito è quello di riflettere sulla direzione delle politiche universitarie dell’ultimo decennio e oltre.

Ministri dell’istruzione di concerto con le autorità accademiche da venti anni a questa parte hanno prodotto uno stravolgimento dell’ordinamento universitario: spezzettamento del ciclo di studi in 3+2 anziché in 4 anni, l’introduzione dei crediti e degli stages gratuiti presso aziende, la divisione degli esami in moduli schizofrenici, sono i frutti marci che abbiamo raccolto. Di anno in anno i nostri Signori si sono resi conto che il mostro da loro creato diventava ingestibile da un punto di vista materiale, e da qui la polemica contro gli sprechi, contro i fannulloni, contro le università del sud spesso poco produttive, ecc. ecc. Adesso siamo arrivati ad un  problema quantitativo: lo spazio! In tempi di crisi non sanno più come gestire il mega supermercato che hanno creato e che rischia l’implosione per la crescita esponenziale al suo interno (di cattedre, di corsi, di studenti, di costi, ecc. ecc.,). E allora qual è l’idea brillante? Sacrificare l’autonomia e libertà dello studente, minandone l’accessibilità alle sessioni di esami!

Alcuni “rappresentanti” danno la colpa di questa situazione esclusivamente agli ingordi baroni che non spartiscono con noi le briciole lasciate dai governi di centrodx e centrosx. Invece per noi non si tratta di lottare per le “bricciole”: noi vogliamo l’intero panificio.
Che certi rappresentanti si limitino semplicemente a denunciare lo stato attuale delle strutture e dei fondi è pura ipocrisia dal momento che queste scelte vengono avvallate non solo dalla loro stessa presenza nei consigli di facoltà, quanto dai loro stessi partiti di riferimento in parlamento. Scelte che sistematicamente sottraggono miliardi di euro alla pubblica istruzione e rafforzano in maniera diretta e indiretta il potere baronale. Direttamente, perché i baroni si spartiscono nuove cattedre grazie alla proliferazione di 1000 corsi satellite (che poi svendono sia alle matricole grazie a nomi accattivanti, sia alle aziende come prodotto finito e gratuito). Indirettamente, poiché la tradizionale richiesta dei docenti di ridurre gli appelli (sempre respinta dagli studenti), ora mascherata da una pseudo-motivazione dittatica (frequenza calante durante il corso), può essere finalmente “giustificata” da necessità materiali; mancano soldi e spazi. E’ logico prevedere che otterranno invece l’effetto contrario, la desertificazione totale delle aule a fine trimestre.

Dov’è dunque il tanto millantato ridimensionamento del potere baronale previsto dalla riforma Gelmini?

 
Pubblicato in Notizie Università | Commenti disabilitati su Appelli ridotti: un’altra tappa dell’università riformata

Araba fenice il tuo nome è Gaza.

Araba fenice il tuo nome è Gaza

Lunedì 18 gennaio, ore 12.15 - aula 4
Facoltà di Scienze Politiche
via Conservatorio 7, Milano
PRESENTAZIONE
DEL DOCUMENTARIO con
l'autore FULVIO GRIMALDI
_______________________________________

Il 18 gennaio 2009 cessano i bombardamenti su Gaza iniziati il 27 dicembre 2008 con l’operazione Piombo fuso. Ad un anno da quell’evento ecco il primo esaustivo racconto del massacro di Gaza nel dicembre 2008/gennaio 2009 sullo sfondo di 60 anni di pulizia etnica israeliana, a partire dall’iniqua spartizione del 1948 della Palestina storica e della cacciata dei suoi abitanti.

La Cisgiordania e Gaza sotto occupazione, l’indomabile resistenza palestinese l’Intifada, il conflitto tra una classe dirigente che si arrende e collabora con il nemico e chi è determinato a continuare la lotta di liberazione.

Gli orrori dell’aggressione a gaza, la crisi del progetto israeliano e imperialista a Gaza e nel medio Oriente. Le voci delle vittime e dei combattenti.I riflessi nel mondo. Il simbolo della città martire è
la fenice che risorge dalla sue ceneri.

Pubblicato in Macchine di Guerra | Commenti disabilitati su Araba fenice il tuo nome è Gaza.

Diritto allo studio…a caro prezzo

libreria

C’è chi dice che per cambiare il mondo bisogna cambiare
la scuola.

Altri dicono che la scuola cambierà soltanto se cambierà
il mondo.

 

Noi siamo d’accordo con
entrambi.

 

Come
Assemblea di Scienze Politiche, in collaborazione con altri studenti della
facoltà, abbiamo deciso di porre la nostra attenzione sul diritto allo studio.
I costi diretti e indiretti dell’università sono alti e in continuo aumento: l’iscrizione costa 700
euro senza calcolare la seconda rata e le più improbabili gabole che di fatto
rendono i redditi medi
inaccessibili
al diritto allo studio
(soglie di reddito troppo
basse per l’inclusione nelle fasce dei beneficiari, inclusione dei redditi di
fratelli, ecc..)

 

Oltre i costi diretti ci sono
quelli indiretti. Si tratta di spese che l’università e lo Stato non sostengono
(cibo, trasporti, alloggi ecc.) se non in maniera marginale. I libri e il loro
costo rientrano in questa categoria e sono la contraddizione più lampante del
modello aziendalistico e di individualizzazione spinta che l’università
promuove. Iscriversi in un corso di laurea senza poi essere messi in condizioni
di apprendere è un’ipocrisia. Ormai senza troppi peli sulla lingua i vari
baroni ci dicono che noi e le nostre famiglie ci aspettiamo troppo
dall’università (vero preside Checchi?). Poi che dire della tanto decantata “meritocrazia” che tante anime pie
tirano fuori ogni volta che la pentola a pressione che si chiama università
viene scoperchiata? Fumo negli occhi
visto che alcuni hanno i mezzi per essere bravi e per gli altri… “siamo in troppi, siate comprensivi”. La cancellazione dei criteri di reddito
dall’attribuzione del diritto allo studio è la vera ipocrisia che i ministri,
di concerto con rettori e Confindustria, hanno architettato per riformare
l’università italiana.

 

Per queste ragioni abbiamo
deciso di portare avanti l’iniziativa Libreremo insieme a tutti coloro che per bisogno o per senso di
(in)giustizia, non vogliono più pagare per qualcosa che dovrebbe essere
accessibile a tutti. Sappiamo che contro di noi avremo interessi potenti: dai
baroni (considerati i soldi che guadagnano dai diritti di proprietà sui libri)
a coloro che hanno fatto della vendita di testi dentro le facoltà un  vero e proprio business.

Senza fini di lucro e senza
pretese di costituire un “servizio” alternativo abbiamo scelto di diffondere
gratuitamente libri di testo -e non solo- dei corsi che frequentiamo. La nostra
è una scelta politica concreta che
vuole affrontare il problema alla sua radice.

blank_page

 

Assemblea Studenti Scienze Politiche –
www.spomilano.noblogs.org

Libreremo -Spazio di condivisione per
la circolazione dei saperi e il diritto allo studio-
www.libreremo.org

 


clicca
qui per aprire la lista dei libri disponibili

 

 

 

 

Pubblicato in Notizie Università | Commenti disabilitati su Diritto allo studio…a caro prezzo

Un anno dall’operazione “piombo fuso”. Un massacro commesso nei confronti del popolo Palestinese nella Striscia di Gaza

il vero muro del pianto

Il 27 dicembre 2008 i cieli di Gaza si riempivano
di scie bianche luminose: incominciava "Piombo Fuso", una delle più
sanguinose operazioni militari che il criminale stato d’Israele abbia mai
condotto contro il popolo di Palestina. Quelle scie nel cielo erano le bombe al
fosforo bianco usate deliberatamente dall’aviazione israeliana contro la
popolazione civile. A questi primi feroci bombardamenti segue, il 3 gennaio
2009, l’invasione di terra che continua a seminare morte e distruzione.

 

Tutti i fidi sostenitori dei sionisti correvano a
censurare le immagini provenienti dalla Striscia, a tentare di nascondere ai
nostri occhi quali orribili barbarie venivano commesse, condannando a parole
ogni forma di violenza, proprio mentre restavano fermi per dare a Israele il
tempo di colpire… Continuando a raccontarci che Israele si stava solo
difendendo da Hamas e dai suoi razzi Quassam – senza precisare che questi
razzi, forma disperata di resistenza contro l’occupazione militare della
propria terra, negli ultimi otto anni avevano fatto all’incirca 15 morti
israeliani, contro le migliaia di palestinesi morti e feriti nello stesso
periodo, senza contare i quasi 1500 palestinesi barbaramente uccisi e i 5.000
feriti solamente nei 21 giorni dell’operazione…

 

Mentre i governi imperialisti di tutto il mondo
chiudevano gli occhi (e chi, come i carabinieri italiani, anche il valico di
Rafah, contribuendo ad imprigionare la popolazione di Gaza sotto i
bombardamenti), forti erano anche le proteste: a Roma un corteo di più di
100.000 persone attraversava le strade della città per chiedere la fine
dell’aggressione israeliana, ad Astakos i compagni greci bloccavano una nave
carica di armi diretta in Israele, nel Regno Unito si occupavano le facoltà,
mentre tutto il mondo arabo scendeva in piazza venendo brutalmente represso dai
regimi collaborazionisti.

 

In quei giorni di massacro furono palesi le
politiche genocide dell’imperialismo sionista, che da 61 anni occupa la terra
di Palestina perpetrando una sistematica e scientifica strage del suo popolo.
Genocide sì: perché alle fasi di attacco “diretto” con azioni militari
indiscriminate (bombardamento di scuole, moschee, edifici ONU…), e con armi
non convenzionali (bombe al fosforo, bombe DIME, uranio impoverito – strumenti
di morte che provocano mutilazioni, malattie a lungo termine, o che devastano
il territorio, contaminando persino le falde acquifere…), si aggiunge
l’occupazione e l’embargo, un’opera di stermino quotidiano, fatta di lutto,
miseria, disoccupazione, checkpoint, assassini mirati, raid notturni, sindromi
post-traumatiche, depressioni, suicidi, uso di sostanze stupefacenti per
sopportare la realtà…

 

Oggi, ad un anno dalla strage di mano israeliana e
complicità occidentale, noi non vogliamo soltanto ricordare: vogliamo anche far
ricordare ai sionisti e ai loro sponsor italiani che la rabbia è ancora viva,
che il fuoco della resistenza del popolo palestinese brucia più del loro
fosforo. Che non ci rassegneremo a considerare la Palestina un’emergenza
umanitaria, ma una questione politica che richiede tutto il nostro impegno,
convinti come siamo che non ci potrà mai essere nessuna pace, in Palestina e
nel mondo intero, se prima non ci sarà giustizia!

Assemblea Studenti di Scienze Politiche (Mi), Collettivo Autorganizzato Universitario (Na), Collettivo Politico Scienze Politiche (Fi), Collettivo Lavori in Corso (Rm), Politecnico 09 (Bo),Collettivo 20 Luglio (Pa), Coordinamento il Policlinico (Na), Resistenza Universitaria-Laboratorio Politico della Sapienza (Rm), Rete Studenti (Sa)

Pubblicato in Macchine di Guerra | Commenti disabilitati su Un anno dall’operazione “piombo fuso”. Un massacro commesso nei confronti del popolo Palestinese nella Striscia di Gaza

ASSEMBLEA SUL DDL GELMINI:RIFORMA DELLA GOVERNANCE E DELL’UNIVERSITÀ

MERCOLEDÌ 18/11 ORE 12.30locandina assemblea sulla governance
FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE

interverrà
Giulio Palermo, ricercatore all’Università di Brescia

_______________________________________________

A più di un anno dalla riforma Gelmini si stanno delineando le linee
principali di cambiamento dell’università italiana. Il 28 ottobre il consiglio
dei ministri ha approvato il disegno di legge che ristruttura gli atenei, a
tutti i livelli.

 
Partiamo dalle questioni più semplici: i tagli previsti dalla legge 133/2008
Tremonti-Brunetta rimangono, non si prevedono investimenti, dato che in questi
tempi di crisi l’obiettivo è ridurre il più possibile i costi. Dopo di che i
privati hanno ormai la strada spianata: non tramite la trasformazione delle
facoltà in fondazioni private (come veniva paventato dalla Gelmini), ma tramite
l’ingresso nei consigli di amministrazione di “membri esterni”, che ne
occuperanno il 40%. D’altro canto, in questa maniera si permette a manager e
padronato di controllare e determinare la formazione della futura forza lavoro,
evitando a costoro di dover farsi carico anche della gestione economica (e dei
debiti).

Meglio infatti scaricare i costi sulle spalle degli studenti: dopo affitti,
caro libri, caro vita, gli aumenti delle tasse ci sembrano il giusto prezzo da
pagare per una formazione che senza dubbio ci spalancherà le porte del mondo
lavorativo ( … o del call center? )

Ma qualcuno potrebbe anche apprezzare alcuni contenuti della riforma, come la
riduzione a 8 anni del mandato del rettore, oppure altri palliativi riguardanti
il reclutamento dei docenti, che ricordiamo, se ancora non fosse chiaro, che
avviene tramite la pratica della cooptazione. Il ddl propone che il
reclutamento dei docenti avvenga attraverso una «abilitazione scientifica
nazionale», decisa da una commissione nazionale formata mediante sorteggio tra
professori ordinari. Il sistema di caste e mafie baronali rimane invariato:a
sorteggio tra 10 controllati 5 diventano controllori…

IN QUESTO DDL GLI STUDENTI NON SONO CHE CARNE DA MACELLO:
si parla di governance, di meritocrazia, di competizione, di razionalizzazione,
di sprechi, di selezione: è questo il grande centro commerciale in cui hanno
ridotto l’università italiana.

E come ogni buon venditore l’università sa bene come attirare i suoi
clienti (alias studenti): con il gadget della rappresentanza. In un periodo in
cui le rappresentanze sono votate da meno del 10% degli studenti, sono
totalmente estranee alla maggior parte dei problemi reali, spuntando come
funghi solo in tempo di campagna elettorale per poi scomparire subito dopo,
l’università cosa fa? Decide di aumentare la percentuale di rappresentanza
studentesca all’interno del cda. Ovvero come regalare cibo avariato.


E per finire la questione del MERITO. Il ddl propone la costituzione di un
fondo nazionale per il merito, l’erogazione di borse di merito e prestiti
d’onore. Due obiezioni:
1) la possibilità di proseguire gli studi deve essere data a tutti a
prescindere dai voti e dalle medie conseguite

2) Al di là dell’estrema soggettività su cui si basa ogni valutazione, il
diritto allo studio non può essere subordinato a un merito che spesso coincide
con la possibilità rientrare nelle grazie dei baroni. In una facoltà come
Scienze Politiche, essere meritevoli spesso significa non contestare
l’ideologia neoliberista su cui i vari baroni hanno costruito la loro
didattica, annullando ogni pensiero critico.

Le mobilitazioni dell’anno scorso hanno posto in maniera concreta l’opposizione
alle politiche che vogliono l’università asservita alle esigenze del mercato.
Ma le ristrutturazioni non riguardano certo solo il mondo della formazione,
basti pensare al decreto Brunetta o ai licenziamenti sparsi in tutta Italia:
diversi e differenti sono i soggetti ai quali stanno facendo pagare la crisi.
Ragionare insieme su che risposte dare diventa quindi una necessità di tutti.

Assemblea studenti scienze politiche

 

Pubblicato in Notizie Università | Commenti disabilitati su ASSEMBLEA SUL DDL GELMINI:RIFORMA DELLA GOVERNANCE E DELL’UNIVERSITÀ

Comunione e Fatturazione

comunione e fatturazione

Con Comunione e liberazione non si scherza, visto quanto è successo
in questi giorni. I fatti: circa due mesi fa 5 studenti di lettere e
filosofia si sono recati presso la libreria CUSL in via festa del
Perdono dove hanno fatto qualche centinaio di fotocopie gratuitamente.
Mentre stavano per andare via sono stati bloccati da alcuni ciellini,
dipendenti della Cusl, i quali pretendevano che queste fotocopie
venissero pagate. Ne è nato qualche spintonamento in seguito al quale
gli studenti sono andati via. A distanza di 2 mesi sono stati arrestati
e ora si trovano a San Vittore e agli arresti domiciliari con le accuse
di “rapina aggravata” e “lesioni gravi”. Fin qui cosa c’è di strano? I
debiti si pagano direbbe qualcuno. Bene, vediamo chi deve qualcosa e a
chi.

Le librerie CUSL sono la vetrina pubblica di Comunione e
Liberazione, setta a metà strada fra affari e integralismo cattolico.
Un intreccio di interessi che parte dall’università, passa attraverso
la lottizzazione di cariche politiche delle amministrazioni
comunali-regionali (uno fra tanti Roberto Formigoni) e arriva alla
Compagnia delle Opere, un vero e proprio impero economico con un giro
d’affari che arriva a 70 miliardi di euro. Questi “caritatevoli
cristiani” hanno diverse librerie, spazi adibiti a cooperative di
“assistenza” (e propaganda) ai disabili e tramite il loro vettore
politico, Obiettivo Studenti, si fanno finanziare per eventi di dubbia
utilità o addirittura inesistenti come le riviste per le quali
l’università sborsa migliaia di euro annualmente. Questi loschi figuri
si presentano ovunque c’è un appalto di servizi che l’università
gestiva in precedenza o che di cui non vuole farsi più carico, come la
mensa o il bar della facoltà. Il meccanismo di “amicizia” mutuato da
C.L. e comunemente detto “favori reciproci” (altrove forse si
chiamerebbe collusione mafiosa) garantisce loro sempre una corsia
preferenziale nell’azienda-università.

Per gli studenti “normali” l’università è fatta d’innalzamento delle
tasse, caro libri (in vendita dalla CUSL), taglio dei servizi,
strapotere baronale (spesso affiliato a gruppi come CL), carenza di
spazi di socialità, esami a raffica e altro ancora. Per questa cricca
variamente denominata -C.L., CUSL, Obiettivo Studenti- l’università non
è che un’altra occasione per fare affari. Soprattutto gli ultimi
disegni del governo in tema di riforma: la regione Lombardia ha firmato
il 7/9/2009 un accordo con il Ministero dell’istruzione che prevede lo
stanziamento di 15 milioni di euro a 12 università della Lombardia per
la realizzazione di “interventi finalizzati all’integrazione e al
potenziamento dei servizi di istruzione”. Secondo voi la regione chi
agevolerà in questo stanziamento?

Se qualche gruppo di studenti particolarmente attivo durante il
movimento dello scorso anno, li individua come causa di ingiustizie e
decide di sfidarli con un piccolo gesto concreto, arrivano giudici e
polizia a tutelare l’ ordine. Così come i lavoratori devono rassegnarsi
ad essere licenziati sull’altare del capitale, così lo studente deve
subire silenziosamente le pressioni delle lobby attive
nell’università-azienda. Ma questa volta hanno fatto male i conti. In
debito con gli studenti sono i “signori” della CUSL.

Vogliamo il ritiro delle denuncie e la liberazione immediata dei nostri 5 compagni.

Boicottare le librerie CUSL presenti in ogni facoltà.

CUSL E CL: MAFIA@UNIMI.IT I VERI LADRI SIETE VOI

Assemblea Studenti Scienze Politiche

Pubblicato in Notizie Università | Commenti disabilitati su Comunione e Fatturazione

Scienze Politiche Mercoledì 28-10: Delta in Rivolta, presentazione film e libro.

DELTA IN RIVOLTAlocandina presentazione delta in rivolta.

Pirateria e guerriglia contro le multinazionali del petrolio in Nigeria

Suggerimenti da una «insurrezione asimmetrica»

144 pagine – 8,00 euro – edizioni PORFIDO

 

Da decenni, in Nigeria, la popolazione si batte contro lo sfruttamento selvaggio della propria

terra da parte delle multinazionali del petrolio e del gas (tra le quali spicca la nostrana ENI-AGIP).

Un silenzio mediatico ai limiti della censura circonda l’insurrezione del Delta del Niger, per coprire

le responsabilità dell’Occidente e cementare complicità e rassegnazione.

Ma tra occupazioni di impianti e sabotaggi, manifestazioni non violente e azioni di guerriglia,

una multiforme resistenza dimostra come sia ancora possibile opporsi alla devastazione

ambientale e sociale che il Progresso porta con sé…

Un grido di rivolta e di dignità, da cui gli animi intorpiditi dei “privilegiati” d’Occidente avrebbero molto da imparare.

 

 

– presentazione del libro (sarà presente l’autore)

– proiezione del film Delta Oil’s dirty business

(regia di Y. Avgeropoulos – 2007 – durata 63 min)

 

Mercoledì 28/10 ore 14:30 Aula 20

Facoltà di Scienze Politiche via Conservatorio 7

 

Assemblea Studenti Scienze Politiche

Pubblicato in Macchine di Guerra | Commenti disabilitati su Scienze Politiche Mercoledì 28-10: Delta in Rivolta, presentazione film e libro.

ASSEMBLEA DI INTERFACOLTÀ: momenti di RESISTENZA ED ATTACCO

MARTEDÌ 6 OTTOBRE ORE 14.15Assemblea interfacoltà

ASSEMBLEA INTERFACOLTÀ
ATRIO AULA MAGNA via Festa del Perdono

GIOVEDÌ 8 OTTOBRE DAL MATTINO

SCOPRI ANCHE TU COSA STA DIETRO I GAZEBO
DEL CAREER DAY
GIORNATA DI CONTROINFORMAZIONE
PROMOSSA DA STUDENTI E NEOLAUREATI

scarica il volantino di convocazione in .pdf

o clicca sotto per visualizzarlo in .jpeg 

Volantino Career Day'09 pg1Volantino Career Day'09 pg2
Pubblicato in Notizie Università | Commenti disabilitati su ASSEMBLEA DI INTERFACOLTÀ: momenti di RESISTENZA ED ATTACCO